Dal “diario personale del Conte Arduinio Di Martella Orsi

Lucca 23/08/1921
Aggiornamenti inaspettati sul caso Pasotti.
Giornata alquanto strana quella odierna.
Avendo ormai scientificamente provato il suicidio del Pasotti, il suddetto ha visto bene di farsi vivo. Ne son venuto a conoscenza stamani, mentre mi recavo alla stazione per quella che prevedevo un inutile, quanto gradita, gita a Firenze, la signora madre del Merciai, il disegnatore dell'Ingegnere, s'è presentata sotto la mia dimora. Era stata indirizzata da me dal Sandro, la signora mi ha informato che suo figlio era scomparso da un paio di giorni. Sosteneva, il giovine, d'aver incontrato il Pasotti, e che l'indomani sarebbe tornato a lavoro come se nulla fosse successo. Da allora non vi erano più traccie neanche del Merciai.
Data l'ora mi son congedato dalla sconvolta signora e mi son recato di gran lena alla stazione per non perder il treno per Firenze. Ovviamente il Lorenzetti a son di frequentar il Martinelli ne ha carpito le maniere, come prevedevo li ad attendermi ho trovato un biglietto di seconda classe. Firenze è sempre magnifica, e davanti ad un panino col lampredotto accompagnato da un buon bicchiere di rosso ho ragguagliato i mie i comari sull'incontro della mattina. Abbiam anche, già che eravam li, recuperato il libro del Pasotti, trovo oltremodo inutile disquisire su tale volume. Un testo in inglese su miti di streghe e altre storie di fantasia, il libro conteneva effettivamente l'immagine trovata nella nota dal'ingegnere. Dato che il Pasotti è stato visto vivo e in salute pochi giorni addietro, non vedo come questo testo possa portarci da lui. A maggior ragione considerando che tutto fa supporre ad un suo allontanamento volontario. se fosse stato importante sarebbe venuto a prenderselo e lo avrebbe con se, ma un libro di fate e streghe non vedo che importanza possa avere, se non per far coricar la sera i bambini.
Tornati a Lucca nel primo meriggio, e dato che il caso è purtroppo nuovamente non concluso, mi son deciso a tornar a casa dello scomparso, ero sicuro che con un po' di calma e senza gli altri intorno sarei riuscito a trovar qualche indizio che mi era sfuggito prima.Naturalmente grazie al mio fiuto da segugio son riuscito a scoprir qualcosa, se pur poco. Prima di tutto i vicini non aveva avuto sentori di colluttazioni, quindi si avvalora la tesi di una sortita volontaria. Sortita si volontaria ma non premeditata ed organizzata, in quanto analizzando con maggior cura la casa ho notato che ben pochi indumenti erin stati portati via alquanto frettolosamente. Ringraziando il fato e il fiuto, il tampone di carta assorbente dello scrittoio dello studio era stato sostituito di recente,ho avuto così il modo di scorger, seppur frammentate e poco chiare, alcune delle ultime parole scritte dal' Ingegnere. Le uniche, con una qualche rilevanza per il proseguo son state “caro Padre”. Per ultimo mi son concentrato su un elemento, che già alla prima ispezione, aveva destato la mia attenzione. Quale motivo ha un ingegnere di tener un dizionario di Latino sulla comodina? Sfogliandolo accuratamente mi son imbattuto in qualche parola cerchiata con la matita “sigillum” e “infranctum”. Strane parole, soprattutto per un uomo di scienza come il Pasotti.
Le parole in latino, il libro di streghe, le visioni ricorrenti, credo proprio che la sanità mentale del povero latitante sia andata a farsi benedire. Non mi stupisce che si sia reso irrintracciabile. Non contento di tutto ciò mi son recato alla chiesa più vicina, sperando che il Pasotti, timorato di Dio, frequentasse la parrocchia e che il Padre della lettera fosse il suo confessore. Per mia fortuna il Padre in questione era quello da me preventivato, e anche se con un po' di reticenza, dovuta anco al segreto della santa confessione, mi ha fornito poche ma essenziali informazioni. Il Pasotti era effettivamente alterato negli ultimi periodi ed aveva manifestato al sacerdote l'intenzione di prendersi un periodo di pausa lontano da tutto e da tutti. Sull'esatta ubicazione dell'eremo in questione l'omertà del Padre è stata esemplare, limitandosi alla sola informazione che s'era ritirato nei luoghi dove soleva passar le estati con la moglie nei tempi andati.
Per nulla scoraggiato dalla scarsità di informazioni reperite, mi son prontamente recato per l'ennesima volta alla dimora del presunto eremita, mi son messo alla caccia di qualcosa che mi potesse esser d'aiuto. Ma poche foto e cartoline ornavano la casa e non ho trovato segno di villeggiature familiari trai ricordi di famiglia, praticamente assenti anche lettere e corrispondenze epistolari, sembra che l'uomo fosse molto solitario e riservato.
Ho trovato un unica flebile traccia in una lettera ricevuta da una zia per padre del fuggitivo, l'indirizzo del mittente era via dei Fossi 37. La lettera era decisamente datata e la speranza che la signora non avesse cambiato residenza, e il timore che data la presumibile età avanzata fosse venuta a mancare, non mi facevan sperar in nulla di buono. Il fato ha voluto accompagnarmi anche stavolta, infatti, nei pressi della dimora della zia del Pasotti, ho incontrato il Sandro. Anche lui tramite i suoi metodi si era impossessato dell'indirizzo tramite l'ufficio anagrafico e questo lasciava supporre che la signora fosse ancora in vita. Tralascio l'incontro con la signora, non vorrei esser irriguardoso nei confronti di una signora della sua età, mi basta ricordar che la gentile vecchietta è comunque riuscita in qualche modo ad indicarci che suo nipote aveva una propietà in una non meglio precisata località “su'monti”, con cui soleva passar le estati con la sua signora.
A questo punto il gioco era fatto, ci siam recati lestamente presso gli uffici comunali, dove, nonostante l'orario di non apertura al pubblico, grazie alle conoscenze del Sandro, abbiam avuto accesso all'estratto delle proprietà del Ingegnere. Barga, era li che dovevamo recarci, li il Pasotti possiede una piccola proprietà immersa nel verde. La sera, dopo aver ragguagliato i nostri compagni di ventura, ci siam accordati sul viaggio in quel di Barga da compiere l'indomani mattina. Il Lorenzetti ha insistito per far visita al Parroco del Pasotti, crede che la sua reticenza copra qualche importante informazione sul caso, non invidio nulla l'uomo di Dio, il Lorenzetti sembra un ragazzo determinato e dai modi schietti, oltre che con uno spiccato sentimento di anticlericalismo avanguardista, spero che non maltratti troppo il Prete per raggiunger i suoi scopi.

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